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01/01/2023
Speranze e preoccupazioni: sembra che ci stiamo lasciando alle spalle il Covid, ma siamo alle prese con le difficoltà economiche, le guerre, le diseguaglianze sempre più accentuate tra i pochi che hanno tanto e i molti che hanno poco e i cambiamenti climatici con i quali dobbiamo fare i conti ogni giorno.
Troppo spesso affrontiamo questi problemi con un “sono affari loro” e, se è normale che ci sentiamo più vicini alle difficoltà nelle nostre comunità, è altrettanto vero che dobbiamo rimboccarci le maniche perché, in un mondo sempre più interconnesso, il nostro agire tenga presente queste problematiche.
Sono convinto che il discorso ambientale sia inserito profondamente in questo solco: la riduzione delle emissioni di gas serra, la limitazione allo sfruttamento delle risorse della Terra, sono obbiettivi dai quali non possiamo più sottrarci, anche con i nostri comportamenti individuali, nella consapevolezza che l’inquinamento di oggi è per il 90% il frutto della crescita e del benessere del nostro mondo “occidentale”
Nel nostro piccolo, in campagna, nell’agriturismo, nei nostri piatti, cercheremo di porre sempre più attenzione ad un comportamento e a una proposta il più possibile equilibrata da un punto di vista ambientale e salutistico: vanno in questo senso il passaggio aziendale all’agricoltura biologica, l’uso in cucina dei prodotti agricoli del nostro territorio, l’utilizzo di fonti energetiche a basso impatto ambientale e l’attenzione agli sprechi.
La vendemmia 2022 è stata povera per produzione e fa seguito a quella ancor più scarsa dello scorso anno. Questo a causa soprattutto di un inverno senza precipitazioni a cui ha fatto seguito un’estate calda e siccitosa. Poche uve che abbiamo iniziato a vendemmiare subito dopo Ferragosto per non raccoglierle appassite.
Vini bianchi caldi, sapidi, non particolarmente fini nelle note olfattive, mentre i rossi si prospettano a un livello qualitativo molto buono, con struttura, colore e alcolicità.
Viste le gradazioni alcoliche elevate di quest’anno, consiglio, a chi imbottiglia il vino dalla damigiana per ottenerlo frizzante, di ritirarlo in cantina dopo la metà di marzo e di metterlo in bottiglia subito dopo, verso fine del mese, nel periodo prepasquale, in modo da favorire il naturale lavoro dei lieviti e la conseguente rifermentazione dei vini.
Grazie e auguri di buon anno